A Las Vegas la villa costruita con bottiglie di birra

Edificata dall’imprenditore Scott McCombs, è stata eretta utilizzandone più di 500mila: è entrata nel Guinness dei primati quale più grande edificio al mondo costruito con questa tecnica
È un villone di 2.800 metri quadrati, quasi un castello, che sorge a Henderson, città del Nevada alle porte di Las Vegas. E sebbene sia quasi identico al britannico Swarkestone Hall Pavilion (set di uno dei più noti servizi fotografici dei Rolling Stones) la sua particolarità è un’altra: il Morrow Royal Pavilion è entrato nel Guinness dei primati come il più grande edificio al mondo costruito con bottiglie di birra riciclate. Per edificarlo, l’imprenditore Scott McCombs ha utilizzato oltre 500mila bottiglie (per un peso complessivo di 131.500 chili), bevute dai clienti dei casinò della vicina Las Vegas: una quantità enorme di rifiuti, 306mila metri cubi, cioè un volume pari a quello di un campo da calcio alto 40 metri.
Una volta raccolto, il mezzo milione di bottiglie è stato frantumato e compresso in un composto inventato da McCombs, chiamato GreenStone: utilizzato come sostituto del calcestruzzo, è stato impiegato per la costruzione di quasi la totalità dell’edificio, dai muri alle colonne, dai camini alle balaustre. L’immane lavoro è stato compiuto quasi completamente dall’imprenditore e dai suoi familiari, che hanno impiegato quasi un anno per costruire il palazzo e hanno speso 1 milione e 400mila dollari. Ma il loro sforzo è stato ripagato dal grande successo ottenuto con la costruzione, tanto il materiale da costruzione ottenuto dalle bottiglie di birra riciclate è ora uno dei prodotti di punta dell’azienda di famiglia, la “Realm of design”. E nonostante sia leggermente più costoso del calcestruzzo, secondo la moglie dell’imprenditore (e presidente della società), Cindy McCombs, “anche le sue caratteristiche sono migliori. A partire dal fatto che è un modo fantastico per riciclare il vetro delle bottiglie di birra”.
Testo a cura di Gaetano Belloni